"Vincolo d'amore alla propria terra. Di esso le opere di Enzo Fasano sono proiezioni puntuali. Credo che pochi artisti abbiano avuto così acuta intelligenza delle genti contadine del Sud come Fasano - e del paesaggio, delle tradizioni e dei miti, in una parola di una civiltà".
Questa breve recensione di Carlo Munari riassume alla perfezione l'itinerario artistico di Enzo Fasano, da anni uno dei maggiori intarsiatori lignei europei. Nato a Paràbita, in provincia di Lecce, il 12 dicembre del 1944, l'artista salentino rappresenta un caso singolare nel composito quadro delle arti italiane in quanto è riuscito a rinnovare una disciplina, quella dell'intarsio ligneo, decaduta da secoli a mero artigianato. Attraverso il sapiente accostamento di lamine lignee naturali, Fasano ottiene straordinari effetti pittorici che fanno apparire le sue tarsìe veri e propri dipinti.
L’attenzione dell'artista si è rivolta da subito alla sua terra. In particolare a Paràbita, il paese natìo, con le sue case bianche, i lavori nei campi, con i volti schietti e pietrosi di quei contadini che egli stesso aveva conosciuto durante la sua adolescenza. Una rappresentazione realistica tesa quasi a "salvare" una civiltà contadina al tramonto nonché ad esprimere la fatica, la stanchezza e la povertà delle sue genti. Tuttavia, come ha acutamente osservato Mario Marti, il realismo di Fasano non diventa denuncia sociale ma prevale sempre "un sentimento umano, addirittura religioso di compartecipazione e di profonda comprensione". Lo stesso sentimento che anima la grande e singolare Crocifissione (300x200cm.), senza dubbio una delle sue opere più rappresentative. Nella tarsìa, risalente al 1973, ai piedi di un Cristo-contadino dalle fattezze ruvide e spigolose, non compaiono le pie donne del dolore, bensì due contadini, entrambi col viso segnato dalla fatica e lievemente stralunato. Lo stesso Cristo sembra riguardarli impietosito dall’alto.
Verso la fine degli anni Settanta, mentre vengono infittendosi le esposizioni in Italia e all'estero (Modena, Bologna, Padova, Bolzano, Basilea), l'artista approfondisce la ricerca sulle proprie radici storiche e culturali, lasciandosi affascinare dalle misteriose pitture preistoriche della Grotta dei Cervi (Otranto) scoperte nel 1970. Nasce cosi Badisco, una meravigliosa raccolta di 20 tarsie che rappresenta il vertice della sua vita d'artista. Badisco é un viaggio immaginario in un Salento mitico e primitivo, animato da figure eteree e flessuose che si trasformano ora in cacciatori, ora in lottatori, altre volte ancora sembrano inscenare danze e riti propiziatori. Dall'interno di una grotta, l'artista apre squarci oltre i quali si stendono albe e tramonti primordiali, paesaggi mitici segnati da menhir, dolmen e figure danzanti, "ma i corpi sembrano perdere ogni peso, ogni gravità, in una sorta di realismo magico e sognato..” (M. Marti).
La mostra Badisco venne presentata nel Castello Aragonese di Otranto nel luglio del 1984 e, due anni più tardi, presso il Castello Carlo V di Lecce, in occasione del Convegno Internazionale “Salento Porta d’Italia” (1986). Successivamente l'Amministrazione provinciale di Lecce e la Regione Puglia decisero di inviare la rassegna a Lille (1988), Roma (1989) e Matera (1995).
Le abilità dell'artista sono testimoniate non solo dalla lunga e proficua attività espositiva ma anche dalla realizzazione di opere di grandi dimensioni. Prima fra tutte, la monumentale tarsìa Salento nel tempo (300x600cm.) che rappresenta un vero e proprio omaggio al Salento di cui racchiude un universo di simboli etnografici e culturali. L'opera, definita da Donato Valli "una sintesi organica dell'itinerario artistico di Fasano", presenta al centro un grande arco irregolare, quasi un alveo materno della civiltà salentina; ai lati, attraverso le figure dei contadini, sono oggettivate le stagioni della mietitura, della vendemmia e della raccolta delle olive. Realizzata nel 1992 e collocata nella Camera di Commercio di Lecce, è da considerare il più grande quadro intarsiato al mondo.
Fra 1996 e 2004, in collaborazione con la Compagnia delle Opere, l’artista salentino ha presentato in A/F (Fiera Milano) alcune grandi mostre tematiche (Messapia, Stele Daunie, Icone bizantine), esclusivamente come eventi culturali.